GUIDA ZEN PER NON CERCARE LA FELICITA'

Ho iniziato a leggere questo libro di Barry Magid e ho provato a meditare…lo avete mai fatto?
Bhe certo nn credo di aver scoperto l’acqua calda provando a meditare per una mezz’oretta però ho fatto scoperte interessanti su di me….

Se magari avete qualche ora libera in cui nn sapete cosa fare vi suggerisco di fare questa esperienza, e poi mi dite cosa vi è successo…vi sono tante e diverse tecniche che vanno sotto il nome di meditazione alcune ci portano a concentrare tutta la nostra attenzione su una sola cosa, su un mantra, o su una singola parola, come per esempio Mu, e alcune ci consigliano di contare i respiri da uno a dieci, in continuazione, la cosa interessante nn sta tanto in ciò che si deve fare per meditare, ma in ciò che ci succede quando si medita…
La prima cosa da fare è creare un ambiente idoneo, musica di atmosfera, pochi stimoli esterni…di solito si medita da seduti con le gambe incrociate e la schiena dritta, si chiudono gli occhi e boom, ci troviamo a osservare i nostri respiri a sentire l’aria che ci entra nelle narici e va verso i polmoni, ci attraversa il corpo e esce… e si inizia a contare da uno a dieci … cosa apparentemente semplice, facile, quasi banale…
Per me è stato molto difficile, nn riuscivo ad arrivare a dieci…o mi rendevo conto di essere andata oltre quando ormai ero a 15… uno…due…tre e poi iniziano i pensieri--- il mio lavoro…l’università…le mie amicizie…una frase detta, una che si vorrebbe dire…una che ci ha ferito…e io continuo a respirare ma chissà a che numero di respiro sono… e ricomincio da uno.. due e….eccoli di nuovo…prendono il sopravvento sulla mia apparente volontà di concentrarmi sui miei respiri…
Seconda fase… etichettare i pensieri…
Ogni volta che un pensiero si presenta ci limitiamo a ripeterlo, e possiamo scegliere una semplice etichetta di una sola parola come per esempio lavoro, e cosi facendo osserviamo quali sono i nostri pensieri ricorrenti, e ci osserviamo in una dimensione che durante la nostra vita quotidiana ci sfugge…
E l’immobilità del nostro corpo nel qui e ora, crea gradualmente un contenitore per i nostri pensieri e le nostre sensazioni in subbuglio, che possono a poco a poco placarsi oppure ribollire e fermentare per molto tempo ancora.

davanti a noi c’è la nostra mente, tutto quello che dobbiamo fare è volerla guardare e fare esperienza di ciò che ne viene fuori..